L’estate newyorkese del 2025 si preannuncia complicata non solo per il caldo e le piogge anomale, ma anche per un aumento preoccupante di insetti e parassiti. Alle cicale in arrivo a miliardi e al ritorno delle lanterne macchiate – una specie infestante di insetti originaria dell’Asia che danneggia piante e alberi – si aggiunge ora un’allerta sanitaria più seria: un’esplosione nel numero di zecche infette da agenti patogeni, tra cui la pericolosa Borrelia burgdorferi, responsabile della malattia di Lyme, e il parassita Babesia microti, che provoca la babesiosi.
A lanciare l’allarme è il dottor Saravanan Thangamani, professore di microbiologia e direttore del SUNY Center for Vector-Borne Diseases, che ha osservato un netto aumento delle zecche infette inviate dai cittadini per analisi. «Se confronto il 2024 con quest’anno nello stesso periodo», ha spiegato, «vedo chiaramente un aumento marcato non solo nel numero di zecche incontrate dagli esseri umani, ma anche in quelle che trasportano agenti patogeni».
Secondo i dati raccolti dal centro tra il 15 marzo e il 6 maggio, su 442 zecche esaminate, il 34,8% risultava positivo alla Borrelia burgdorferi, l’11% al parassita Babesia microti e il 18% al batterio Anaplasma phagocytophilum, che provoca l’anaplasmosi, un’altra malattia infettiva che può generare sintomi simil-influenzali e complicanze gravi se non trattata.
La babesiosi, poco conosciuta dal grande pubblico, è una malattia parassitaria che infetta i globuli rossi e si trasmette con le punture di zecca, in particolare quelle “dai piedi neri” (blacklegged ticks), note anche come zecche dei cervi. Può essere asintomatica, ma nei casi più gravi può portare a insufficienza d’organo e alla morte, soprattutto in persone immunocompromesse o anziane. La malattia è curabile, ma solo se diagnosticata in tempo.
Le zecche sono un problema noto nel Nordest degli Stati Uniti, dove il clima sempre più caldo e umido ha esteso il periodo di attività di questi parassiti. Il fatto che una sola puntura possa trasmettere più patogeni contemporaneamente rende la situazione particolarmente preoccupante. Secondo Thangamani, la stagione in corso sarà peggiore rispetto agli anni precedenti, e non esistono attualmente vaccini approvati per proteggersi da queste malattie.
Nonostante l’aumento dei casi, le autorità sanitarie dello Stato di New York invitano alla cautela, ma non al panico. Dal 2015, si registra in media ogni anno un numero relativamente stabile di infezioni: circa 600 casi di babesiosi e 1.300 di anaplasmosi. In altre zone degli Stati Uniti come l’area di Washington D.C., i medici stanno osservando una crescita più rapida della diffusione della Babesia, probabilmente legata ai cambiamenti climatici in atto.
Per chi vive a New York o ha in programma escursioni fuori città, soprattutto in zone boschive o erbose, è fondamentale seguire alcune precauzioni: indossare abiti lunghi e chiari, usare repellenti specifici, evitare di camminare in mezzo all’erba alta e controllarsi accuratamente al rientro a casa.
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