Roberto Natale è un imprenditore di Napoli, rappresentante della quinta generazione famigliare che guida l’azienda Narapel, specializzata in pellame e guanti in pelle. Roberto vive anche in Canada, Paese del quale ha la cittadinanza, ma si trova spesso in America e, soprattutto, a New York. Tra le sue passioni, però, c’è anche quella della musica: dal 1979 anima le piste da ballo come DJ, arrivando a suonare anche ad eventi internazionali ed in diversi Paesi, conciliando la sua attività aziendale con quella artistica. Insomma, Roberto è una di quelle eccellenze partenopee tipicamente apprezzate nel mondo. Lo abbiamo intervistato.
Parlaci di te: quanto tempo trascorri in Canada e come riesci a conciliare la tua vita tra lì e New York?
Ho la doppia nazionalità grazie a mia madre canadese, e in Canada vendo molti guanti della mia azienda, Narapel. Tuttavia, passo spesso per New York, perché lì mi sento al centro del mondo, mi ricarico di energia positiva, che è fondamentale per un imprenditore. Inoltre, ho tanti amici a New York, e ogni incontro con loro è una boccata di vita. Viaggio molto, ma per molti di noi il tempo diventa relativo: se un momento con le persone a me care ha valore, 10 ore di volo non sono nulla. New York e Napoli hanno anime simili, entrambe cosmopolite, ma New York è proiettata nel futuro.
La tua azienda di guanti in pelle, Narapel, è una tradizione familiare giunta alla quinta generazione. Come hai mantenuto viva questa eredità, affrontando le sfide del mercato moderno?
È una bella domanda. Siamo riusciti a essere vincenti perché la nostra linea di guanti è totalmente “green”. Usiamo pellame ecocompatibile, facilmente smaltibile, e produciamo a zero emissioni di CO₂ grazie all’energia solare e fotovoltaica. Ogni guanto è tagliato e cucito a mano, e tutti gli imballaggi sono riciclati e riciclabili. Abbiamo un dovere morale verso il nostro pianeta, lo stesso amore che si porta a una madre.
Hai iniziato come DJ negli anni ’70, e la musica è ancora centrale nella tua vita. Come riesci a bilanciare la tua carriera imprenditoriale con la musica, soprattutto quando ti esibisci in giro per il mondo?
Ho iniziato negli anni ’70, in un’epoca di grandi band come i Pink Floyd e i Queen, e poi con la vera discomusic. Fare il DJ è sempre stato un hobby per me, dato che mi sono sempre dedicato principalmente all’azienda. Dopo il 2000, con l’avvento del digitale, posso portare l’equivalente di 10.000 vinili in una chiavetta USB. Così, quando viaggio per lavoro, mi capita di esibirmi come guest DJ nei locali, e ogni volta è una grande soddisfazione.
Hai partecipato a eventi importanti come la Notte Bianca di Napoli e hai suonato a Dubai. C’è un’esperienza che ti ha segnato particolarmente nel tuo percorso musicale?
A New York ho realizzato uno dei sogni della mia vita: suonare in uno dei rooftop più prestigiosi, circondato dallo skyline che ha sempre accompagnato i miei momenti migliori. Quella serata è stata un viaggio musicale tra deep house e remix di grandi successi disco anni ’70. Vedere le persone usare Shazam per scoprire i brani e osservare il profilo dell’Empire State Building è stato magico. È come vivere in un sogno.
I guanti Narapel sono apprezzati a livello internazionale. Come vedi l’evoluzione dell’industria del pellame, e quali sfide affronti nel promuovere il Made in Italy?
La risposta è semplice: qualità e sostenibilità ambientale. Questi sono i nostri punti di forza. Il mondo ama il Made in Italy, e questo ci dà un grande vantaggio. Grazie a pionieri come Valentino, Armani e Prada, il lavoro di questi grandi maestri non deve andare sprecato.
Cosa consiglieresti a chi desidera intraprendere un percorso simile al tuo, esportando i propri prodotti all’estero?
Prima di tutto, bisogna credere in sé stessi e avere la certezza di poter raggiungere i propri obiettivi. Servono duro lavoro e molti sacrifici, ma nulla è impossibile. Bisogna sognare con l’innocenza di un bambino e la determinazione di un anziano. Il percorso è fatto di piccoli passi, senza paura. La qualità, la serietà e la competenza sono fondamentali. L’universo ci ascolta e sincronizza i nostri traguardi. Si parte con piccoli campioni, una presenza efficace sui social, e soprattutto è importante conoscere personalmente i compratori, trasmettendo loro la passione per il prodotto. Poi, è essenziale garantire puntualità nelle consegne e fornire tutte le certificazioni necessarie.
L’articolo Intervista a Roberto Natale, tra la vita da imprenditore e quella d’artista proviene da IlNewyorkese.