È successa una cosa strana in Italia, forse un regalo postumo della Befana che era il 6 gennaio. Insomma, abbiamo sgrullato la calza e abbiamo trovato una cosa che non si vedeva dal settembre del 2022 quando Giorgia Meloni e il centro-destra hanno vinto le elezioni. Da allora, tra maggioranza e opposizione, anzi, come dico io citando il nostro nobile medioevo, tra Guelfi e Ghibellini, è stata una battaglia continua: una battaglia politica, una battaglia culturale, una battaglia sui temi economici, un discorso pubblico che è sempre diviso e divisivo, il che è un male in una grande democrazia.
Qui cito gli amici americani, questa frase che esiste di questo ufficiale della marina statunitense, quando nasceva la nazione americana: è sbagliato o giusto che sia questo il nostro paese? Lo traduco non correttamente. Allora, la buona notizia è che Cecilia Sala, collega giornalista, è tornata a casa. Sono felice anche come giornalista, come direttore e le faccio i miei complimenti, gli auguri per un pronto ritorno alla sua vita.
Sono felice non solo per la persona Cecilia Sala, ma anche per la giornalista, per quello che vuol dire. Io come direttore ho, tra virgolette, gestito moltissimi inviati di guerra in 30 anni e conosco le difficoltà di lavorare nei paesi in cui la libertà non c’è. Il ritorno a casa di Cecilia Sala è un successo riconosciuto del governo, un gioco di squadra, ha detto Giorgia Meloni, ma diciamolo,
è anche un successo personale di Giorgia Meloni, che ha giocato su più tavoli. Ha giocato nel senso profondo, diplomatico del termine, con l’intelligence e con l’Iran, ma è volata negli Stati Uniti ad incontrare Trump, quando Trump non è ancora presidente insediato, è ancora presidente eletto. Doveva venire in Italia il presidente ancora ufficiale, Biden, ma non è potuto venire per la drammaticità degli incendi a Los Angeles e in California.
Insomma in questo viaggio, che ha suscitato le ennesime polemiche (l’accordo economico sui satelliti di di Musk, le macchiette all’America) Giorgia Meloni ha portato a casa non solo una giornalista e una persona, ma un grande successo che le viene, per fortuna, questa la notizia da cui sono partito, oggi riconosciuto da tutti. Da tutti: dalla famiglia, dai media, dall’opposizione, dal mondo della politica, dal mondo della cultura. E siamo contenti di questo successo, non perché siamo lecchini e vogliamo accodarci dal carro del vincitore, ma perché è una leader forte, che è forte su questi temi importanti, che riguardano la vita, la libertà d’espressione, la gestione delle trattative internazionali.
Una leader forte in un mondo come questo è una buona notizia per l’Italia che, giusto o sbagliato che sia, è ancora il nostro paese.
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