E’ stato un successo? Assolutamente sì. Stiamo parlando della Giornata mondiale della Gioventù durante l’anno del Giubileo che si è svolta a Roma. La prima di Leone XIV.
Più di un milione di persone nella distesa di Tor Vergata, qualche cronista ha scritto che è come se l’intera Napoli si fosse trasferita lì. Ma in realtà altro che Napoli, con tutto rispetto, erano giovani venuti da tutto il mondo per stare insieme e incontrare il Pontefice.
Già in questo c’è qualcosa di grandioso, e non solo per la quantità, ma nel mettere in una unità materiale e simbolica tante differenze, un’unità dei valori che superano i muri, le barriere verso l’Altro, gli odi, le violenze. Per una Giornata l’Amore, quello fondante del Cristianesimo, ha vinto su tutto.
Ma Prevost, il suo vecchio nome secolare, l’uomo delle due Americhe, quella che celebra l’Occidente a stelle e strisce e quella del Sud che bussa con forza al mondo ricco per gridare la sua diseguaglianza, cosa aveva da dire a questi giovani?
Il primo pensiero è stato per i coetanei di Gaza e dell’Ucraina, quelli che soffrono e muoiono ogni giorno divorati dalla ferocia delle guerre reali. E non poteva che essere così per un Papa che l’8 maggio scorso ha debuttato con la parola Pace ripetuta come una nenia, come un monito, come un dovere, come una necessità.
Poi però uno sguardo al mondo di oggi, a quello che offre, a quello che chiede. Prevost è anche un economista, un esperto di Intelligenza Artificiale, e sa che senza conoscenza e formazione si finisce agli ultimi gradini della scala del pianeta. Voglio leggere nei vostri occhi l’inquietudine, il non accontentarsi mai delle soluzioni più comode o più semplici, ha detto. Un messaggio potente, un spinta all’ambizione che sembra quasi laica, che ricorda un po’ , mutatis mutandis e senza offendere la sensibilità di nessun credente, quel celebre “siate affamati “ di Steve Jobs.
La verità è che Papa Leone XIV è già un grande papa perché ha dimostrato di saper interpretare il nostro tempo. Una Chiesa calata nella storia mentre si fa e non solo la storia cristallizzata della nostra spiritualità occidentale. Venendo alle cose pratiche, ma importanti, tutto è andato bene da un punto di vista organizzativo, il sindaco Gualtieri ha detto che quando tutte le istituzioni collaborano Roma diventa di nuovo caput mundi. Cosi dovrebbe funzionare la democrazia, speriamo non sia stata un’illusione durata lo spazio di una giornata…quella della Gioventù.
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