Per la prima volta in sessant’anni, la parata di san Patrizio di Staten Island aprirà le porte ai gruppi LGBTQ, dopo che il Pride Center di Staten Island, un’organizzazione senza scopo di lucro, è stato invitato a unirsi alla sfilata del 2 marzo 2025. La novità arriva dopo un cambio di leadership nel comitato organizzatore della parata, e soprattutto dopo decenni di richieste di inclusione e scontri tra la comunità gay locale e gli organizzatori, che non avevano voluto, prima d’ora, modificare la natura “cattolica” della celebrazione.
Alla conferenza stampa, Edward Patterson, nuovo leader del comitato, ha dichiarato che la crescente pressione verso un evento più inclusivo ha spinto il gruppo a rivedere le proprie posizioni. “È semplicemente il momento giusto”, ha detto Patterson, superando così anni di polemiche. Carol Bullock, direttrice del Pride Center, si è detta soddisfatta ed entusiasta della svolta in un evento che ha come scopo quello di unire persone di ogni origine per celebrare la cultura irlandese.
Anche Eric Adams, sindaco di New York, ha accolto con favore la decisione. Lui e componenti della sua amministrazione aveva criticato l’evento negli ultimi anni e non vi avevano partecipato, in aperta protesta contro l’esclusione della comunità gay.
La parata di Staten Island era l’ultima tra le principali celebrazioni di San Patrizio in città a mantenere una politica restrittiva nei confronti dei gruppi LGBTQ. A Manhattan, la storica parata di Fifth Avenue aveva revocato il divieto nel 2014, dopo che anche lì vi erano stati iniziali reticenze sull’inclusione di gruppi LGBTQ.
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