Olga Urbani: il tartufo? L’araba fenice della gastronomia internazionale

Olga Urbani è una solare imprenditrice attiva nel settore del food in quanto titolare della ‘Truffleland’, azienda di tartufi e funghi porcini, vicino Norcia, nella Valnerina.

E dal momento che gode anche di una buona coscienza ecologica, la sua produzione di alberi tartufigena  gode di sapienti lavori territoriali rispettosi dell’ambiente, ed osserva che la salvaguardia del pianeta va rispettata in simbiosi con le varie normative italiane ed europee, compresa la Regione Umbria che finanzia le coltivazioni in loco.

“Un felice modo d’incentivare i giovani per farli rimanere nel loro habitat, lontani dal caos cittadino, guadagnando cifre considerevoli nel pieno contatto con la natura”.

D’altronde come negare che il tartufaio, in compagnia del suo fedele cane, conosce bene i boschi distinguendo i terreni, con le piante vicine, i luoghi idonei in cui scovare il preziosissimo ‘oro’, verso quell’ottica d’attenta gestione responsabile, garantendo tali frutti preziosi anche alle generazioni future.

Olga Urbani è a noi di fronte, per il ‘Newyorkese’. Osserviamo lo sguardo di questa signora sprigionante energia pura, coi suoi bei capelli che l’illuminano d’un bel castano ramato. Effervescente più d’una aspirina, tra una valigia e l’altra, da tempo con Giammarco e Carlo si occupa attivamente dell’ulteriore sviluppo del Gruppo.

Olga ha due figli, Luca e Francesco, quest’ultimo fondatore della “Urbani Truffles Usa“, che rappresenta il cuore gastronomico del tartufo d’oltreoceano nonché azienda ‘principe’ in tutti gli States, capace d’offrire alle varie filiali di Las Vegas, San Francisco, Los Angeles, Chicago, il variegato mondo – pura bontà – d’alimenti tartufati e funghi porcini.

E questo grazie al suo naso capace di pretendere solo eccellenze  “per carità…i succedanei li lascio agli altri“. Per il buon nome della nostra ’Italì’, e ‘di quell’America‘ a lei divenuta oramai di casa.

Sorridendo mi dice che sono una persona estremamente curiosa e quindi…” le racconto adesso un aneddoto che parte da lontano, inizi ‘900, con l’esportazione del tartufo nella “Grande Mela” che andava bene, eccome, seguito tuttavia da un… ma.”

Olga Urbani premiata con il “Premio Semplicemente Donna” nella sezione “Imprenditoria nel sociale”

Siamo all’ascolto..

Ecco, il mio bisnonno andato direttamente sul posto, notò che il prodotto piaceva, eccome se piaceva! Se non che tale delizia loro la confondevano con il gelato! Già, il celebre ‘ice-cream’ alla cioccolata!!  Il mio antenato, indignato da tutto questo, pensò di ritornarsene in patria, ma, arrivati i rimproveri di mio nonno, seguì i suoi consigli:  ‘dare a Cesare quel che è di Cesare’. E così fece.  Insomma un modo.. con santa  pazienza! Che poco a poco, allargò ulteriormente il commercio americano”.

Mi viene in mente Carosone quando con la sua ‘band’ si esibiva con “Tu Vo’ Fa’ l’Americano” anche se in realtà suo nonno l’americà non lo voleva fa!

“Esatto!” E scoppiamo a ridere con questa fanciulla più effervescente d’una ‘aspirina‘ nel mentre ci piace ricordare la sua nomina a “Cavaliere del Lavoro”, insignita direttamente dal Presidente Sergio Mattarella, ed ancora il ricevimento da parte della Fondazione Bellisario  “La Mela D’Oro “ per essersi distinta nella professione. Evento prestigiosissimo è stato poi entrare a far parte delle “Most Powerful Women di Fortune Italia”,  che individuano 50 profili di donne di successo qual sinonimo d’espressione delle migliori energie femminili.

Quanto ad occuparsi del sociale…”Beh…ritengo questo un progetto fondamentale, che dire… mi vengono in mente le borse di studio volute per gli “Chef del Tartufo”,  la creazione di varie onlus d’assistenza medica, la costruzione di orfanatrofi nei paesi del terzo mondo ed altro ancora visto che questo è un settore verso il quale amo dedicarmi intensamente.  

Instancabile –  una ne fa e cento ne pensa –  oltre ad aver creato l’Accademia del Tartufo ed ancora il Museo, è persino ideatrice della “Urban Worldwilde Travel and Tours”, unitamente alla “Scuola Internazionale del Tartufo” creata in Italia sulle rive del fiume Nera. Non manca inoltre la “Confraternita del Tartufo” per chi gode di buon palato, ed ancora “Le aste del tartufo” che richiamano persone da ogni parte del mondo.

Inevitabile domandarle se vede più oneri che onori.

Cominciamo dagli oneri, essere perennemente informata su tutto è di dovere, ed ancora  essere presente – compatibilmente con i miei  mille impegni – con collaboratori e familiari, visto che tengo molto alla mia famiglia. Decisamente un lavoro di buona organizzazione da ben gestire che amo sempre pianificare, includendo la presenza femminile dal momento che il 70% è composto da donne, di cui molte svolgono ruoli apicali. In loro apprezzo la profondità di pensiero e la capacità di gestire al meglio le cose. Credo molto nell’empowerment, processo di crescita unito all’autodeterminazione, capace di donare alti risultati. Quanto agli onori…mah, debbono dirlo gli altri, dal canto mio credo molto nel dialogo e nell’umanità in questo mondo purtroppo troppo arido di sentimenti. Tuttavia mai mollare, pensando alla cultura che affina la mente, così d’osservare poi il mondo in altre prospettive”.

Durante il ‘Premio Semplicemente Donna’ , premiata nella sezione “Imprenditoria nel sociale”, raccontò dei progetti – terminati – voluti per raddoppiare le superfici produttive, anche con macchinari nuovi. “Esatto, la costruzione d’un centro welfare con tanto di palestra e ristorante per valorizzare il capitale umano. Non smetterò mai di ripetere che l’umanità unita a disciplina e regole è fondamentale. La mia vita? Giudicherei proprio bella, figlia unica, che improvvisamente ha dovuto prendere in mano le redini dell’azienda, dal momento che le persone vicine volevano delle risposte. Quanto alle polemiche sterili non mi interessano proprio, personalmente accolgo solamente giudizi costruttivi che aiutano a crescere ulteriormente. Perché la vita è bella e non si smette mai d’imparare”.

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