Quante volte vi è capitato di trovare un’offerta irresistibile per il concerto del vostro artista preferito o per cinque giorni in un lussuoso resort a un prezzo speciale, solo per scoprire che il costo finale lievitava a ogni clic? “Diritti di prevendita”, “commissioni della piattaforma”, “tasse aggiuntive”: solo le cosiddette junk fees, voci nascoste che non comparivano nel prezzo iniziale pubblicizzato, quello che aveva catturato la vostra attenzione. Finalmente, però, le cose stanno cambiando.
La Federal Trade Commission (FTC) ha annunciato nuove regole nel settore della biglietteria per eventi dal vivo e degli alloggi a breve termine negli Stati Uniti. La norma, chiamata “Junk Fees Rule”, vieta l’utilizzo di pratiche scorrette e prezzi ingannevoli, come il bait-and-switch e le spese non dichiarate, garantendo maggiore trasparenza per i consumatori. L’obiettivo è impedire che i prezzi pubblicizzati nascondano costi aggiuntivi come “tasse di servizio” o “diritti di prevendita”, che spesso sorprendono i consumatori durante il processo di acquisto.
Secondo Lina M. Khan, presidente della FTC, “le persone hanno diritto a sapere in anticipo quanto dovranno pagare”. La nuova regola richiede infatti che tutte le aziende di questi settori rivelino chiaramente il prezzo totale, comprensivo di ogni tassa obbligatoria, fin dal primo momento in cui viene mostrata un’offerta. Con questa misura, la FTC mira a risparmiare agli americani milioni di ore di tempo perso ogni anno nella ricerca di prezzi reali, stimando un risparmio economico complessivo di 11 miliardi di dollari in dieci anni.
La regola, che entrerà in vigore tra 120 giorni, prevede che il prezzo totale sia sempre visibile nelle pubblicità e nelle offerte, mentre le eventuali suddivisioni dei costi restano consentite purché non prevalgano sul prezzo complessivo. Questo cambiamento si applicherà a biglietti per spettacoli e concerti, hotel, e affitti brevi per vacanze, settori noti per l’uso di pratiche poco trasparenti. La FTC ha sottolineato che questa normativa non proibisce i costi aggiuntivi, ma richiede che siano chiaramente indicati nel prezzo totale di ogni tipo di comunicazione.
Il processo che ha portato a questa regola è iniziato nel 2022, quando la Commissione ha richiesto il parere del pubblico su come eliminare le tattiche di prezzo ingannevoli. La proposta è stata affinata grazie a oltre 70.000 commenti ricevuti, che hanno evidenziato il peso delle spese nascoste sulle finanze dei consumatori e sulla concorrenza. Questo ampio coinvolgimento ha portato alla stesura di una norma dettagliata e mirata a ristabilire un equilibrio nel mercato.
La norma è stata approvata con un Nonostante voto di 4-1. La FTC ha dichiarato che continuerà a perseguire casi di prezzi ingannevoli in altri settori economici attraverso procedimenti individuali. Intanto, alcuni operatori economici temono costi aggiuntivi per adeguarsi alla normativa, mentre le associazioni dei consumatori hanno accolto positivamente la notizia, definendola una svolta per il diritto alla trasparenza.
La FTC, che lavora per proteggere i consumatori e promuovere la concorrenza, ha ribadito che non tollererà pratiche ingannevoli. Per chi volesse saperne di più o segnalare frodi e pratiche scorrette, sono disponibili i portali consumer.ftc.gov e ReportFraud.ftc.gov. Questa norma rappresenta un importante passo avanti verso un mercato più giusto e trasparente.
L’articolo Niente più sorprese all’acquisto: la FTC vieta le <i>junk fees</i> proviene da IlNewyorkese.