New York vota oggi, martedì 4 novembre, per scegliere il prossimo sindaco. I seggi saranno aperti dalle 6 del mattino alle 21, con la certezza del vincitore che dovrebbe arrivare già alle intorno alle 22. La competizione coinvolge tre candidati principali: Zohran Mamdani, esponente democratico sostenuto dall’ala progressista del partito; Andrew Cuomo, ex governatore che corre da indipendente dopo aver perso le primarie democratiche; e Curtis Sliwa, candidato del Partito Repubblicano e noto fondatore dei Guardian Angels.
Il candidato democratico Zohran Mamdani
Zohran Mamdani, 34 anni, è considerato il favorito secondo i sondaggi più recenti. Nato a Kampala, in Uganda, da genitori indiani e naturalizzato statunitense nel 2018, è già noto per una piattaforma politica centrata sulla riduzione del costo della vita in città. Il programma prevede misure come trasporti gratuiti, congelamento degli affitti e servizi per l’infanzia accessibili. Mamdani, che ha già ricoperto il ruolo di deputato statale, ha attirato ò’attenzione nazionale anche per la sua posizione sulle questioni internazionali legate al Medio Oriente, generando reazioni contrastanti nella comunità ebraica locale in quanto oppositore delle politiche israeliane di occupazione a Gaza e in Cisgiordania.
L’eventuale elezione di Mamdani avrebbe rilevanza storica: diventerebbe il primo sindaco musulmano nella storia di New York e uno dei più giovani a ricoprire la carica. La sua campagna ha mobilitato gruppi tradizionalmente meno rappresentati nel voto municipale, tra cui giovani e votanti asiatico-americani, e ha puntato su temi economici quotidiani per contrastare la percezione di New York come città sempre più inaccessibile ai redditi medi.
Il candidato indipendente Andrew Cuomo
Andrew Cuomo, 66 anni, dal canto suo tenta un ritorno politico dopo essersi dimesso da governatore nel 2021 a seguito di accuse di molestie sessuali, da lui definite «accuse politiche». Dopo la sconfitta alle primarie democratiche contro Mamdani, per molti totalmente inaspettata, ha deciso di candidarsi come indipendente, spostando il suo messaggio verso l’elettorato moderato e repubblicano. Cuomo ha criticato le proposte di Mamdani, sostenendo che metterebbero a rischio l’economia cittadina e definendo il rivale come un «estremista».
Dopo un breve endorsement pubblico arrivato durante un’intervista dal Presidente Donald Trump, Cuomo ha incassato ieri l’appoggio incondizionato del Presidente che, attraverso il suo social Truth, ha invitato esplicitamente ha votare per Cuomo contro Zohran Mamdani. Trump ha anche sostenuto che un voto per Silwa sarebbe un voto per Mamdani, visto che il primo non ha speranze di vincere le elezioni. Nel post, Trump ha anche miancciato di ridurre al minimo i fondi federali a New York in caso di vittoria di Mamdani, che lo stesso definisce un sovversivo ed un comunista.
Curtis Sliwa, 70 anni, resta in terza posizione nei sondaggi, con un consenso stimato intorno al 14%. Conosciuto per la fondazione dei Guardian Angels negli anni Ottanta, un gruppo di pattugliamento volontario nelle metropolitane e nelle strade, ha incentrato la campagna sulla sicurezza pubblica. Sliwa ha continuato la corsa nonostante gli appelli di Trump a farsi da parte per favorire Cuomo, sostenendo che il suo ruolo è contrastare le politiche progressiste e affermando di rappresentare i residenti preoccupati per criminalità e ordine pubblico.
Il candidato repubblicano Curtis Silwa
Secondo gli ultimi rilevamenti, Mamdani mantiene un certo vantaggio su Cuomo, anche se il margine si è ridotto rispetto a un mese fa. Non è facile fare previsioni: alcuni sondaggi danno per certo un vantaggio medio di 10-15 punti su Cuomo, che è comunque una forbice molto ampia; e questo senza calcolare sondaggi che portano un distacco di addirittura 26 punti, affiancati da altri che stimano un recupero di Cuomo ed una differenza di soli 4 punti percentuali. Insomma, non c’è certezza e questo è chiaro. Quel che si sa, comunque è che alle ultime presidenziali Kamala Harris vinse a New York con un distacco di 36 punti percentuali su Trump, e il Partito Democratico spera di aumentare il divario per lanciare un segnale a livello nazionale di “ripresa” dopo la sconfitta alle presidenziali. Intanto, la partecipazione al voto anticipato è stata molto alta: oltre 735 mila elettori hanno già votato, un numero nettamente superiore rispetto alle precedenti elezioni municipali non presidenziali.
La campagna elettorale è stata poi caratterizzata da toni polemici e scambi di accuse personali. Mamdani ha denunciato tentativi di associarlo a sentimenti antiamericani e all’estremismo religioso, mentre Cuomo ha intensificato i riferimenti al socialismo e ai fallimenti economici in altri paesi come strumento di critica al programma del rivale: nelle ultime uscite ha esplicitamente parlato di esperimenti falliti in Cile e Cuba, accostando così Mamdani alle massime espressioni del comunismo. Parte della dirigenza democratica nazionale è rimasta comunque cauta: i principali esponenti politici hanno evitato prese di posizione dirette, mentre Mamdani ha ricevuto il sostegno di rappresentanti progressisti, tra cui il senatore Bernie Sanders, e negli ultimi giorni anche l’appoggio dell’ex presidente Barack Obama.
Non si voterà solo a New York, comunque. Questa giornata elettorale include anche le elezioni dei governatori in New Jersey e Virginia. Nei due stati, le candidate democratiche Abigail Spanberger e Mikie Sherrill risultano in vantaggio nei sondaggi locali. Una conferma dei sondaggi contribuirebbe a misurare la forza del Partito Democratico in vista del prossimo ciclo elettorale federale.
L’attenzione sulle elezioni newyorkesi resta comunque alta, anche per il possibile impatto economico e sociale delle scelte amministrative. La gestione del costo della vita, l’accessibilità dei servizi, la sicurezza pubblica e il rapporto tra amministrazione locale e comunità finanziaria sono i principali temi osservati da analisti, elettori e investitori.
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