È finito lo sciopero dei lavoratori di Boeing

Boeing, colosso dell’aerospazio e simbolo americano per eccellenza, tira un sospiro di sollievo: il lungo sciopero dei suoi macchinisti, uno degli stop lavorativi più onerosi degli ultimi decenni negli Stati Uniti, si è concluso. L’impatto economico di questa serrata ha sfiorato i 10 miliardi di dollari. Il nuovo contratto è passato con il 59% dei voti dei membri del sindacato, rappresentato dall’Associazione Internazionale dei Macchinisti e dei Lavoratori dell’Aerospazio, che include circa 33.000 operai impiegati soprattutto nella produzione di aerei commerciali nell’area di Seattle. Gli scioperanti potranno tornare a lavoro già mercoledì e dovranno comunque rientrare entro il 12 novembre.

Il nuovo contratto, frutto di trattative serrate, garantisce un aumento salariale complessivo del 43% nei prossimi quattro anni, un notevole miglioramento rispetto alle proposte precedenti. Oltre agli incrementi retributivi, i lavoratori riceveranno un bonus di ratifica di 12.000 dollari, ben quattro volte maggiore rispetto alla prima offerta. Boeing si è inoltre impegnata a costruire il prossimo aereo commerciale nella regione di Seattle, una concessione storica che ha soddisfatto le richieste dei lavoratori.

L’impatto economico dello sciopero, iniziato il 13 settembre, è stato devastante: Boeing ha registrato perdite per 5,5 miliardi di dollari nelle prime sei settimane, mentre l’effetto complessivo sui fornitori e sull’indotto ha superato i 9,6 miliardi di dollari. La crisi arriva in un periodo già complesso per l’azienda, che ha riportato una perdita di oltre 6 miliardi di dollari nel trimestre conclusosi a settembre e ha recentemente avviato una raccolta fondi per 21 miliardi per stabilizzare la propria situazione finanziaria.

Gli operai, molti dei quali ancora amareggiati per concessioni precedenti come il congelamento delle pensioni, hanno scelto di proseguire lo sciopero per ottenere migliori garanzie contrattuali. Fondamentale è stato l’intervento del Dipartimento del Lavoro statunitense, che ha mediato tra le parti per riaprire i negoziati e facilitare un compromesso. Il presidente Joe Biden ha accolto con favore l’accordo, dichiarando che “buoni contratti beneficiano lavoratori, aziende e consumatori.”

Per Boeing, il nuovo contratto sostituisce l’intesa del 2008, modificata più volte nel tempo, e rappresenta un passo per risolvere le tensioni con il personale.

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