Comprare una casa nella Grande Mela. È il sogno di tanti in tutto il mondo, ma soprattutto tanti Italiani. New York è infatti, secondo i sondaggi, la città estera più amata dagli Italiani.
E allora vediamo un po’ che cosa serve per realizzare questo sogno. Anzitutto, no, non bisogna essere cittadini americani. Anzi, non serve nemmeno un visto per comprare un immobilein America – o a New York nel caso specifico. Dall’altro lato, un acquisto immobiliare non vi darà la possibilità di ottenere alcun visto, fatto salvo alcune eccezioni – vedi programma EB5, ma questo ha a che fare con progetti qualificati in zone disagiate, e merita discorso a parte.
L’unico ingrediente necessario è la disponibilità liquida per finanziare l’investimento. Generalmente si può partire già con un budget intorno ai 500.000 euro fino ad arrivare ad acquisti multi milionari. Come prezzo al metro quadrato siamo non troppo distanti dai valori delle principali città italiane, come Roma e Milano, e si può comprare intorno ai 10.000 euro al metro quadro. Leggermento più complicato invece il discorso mutuo, in quanto chi non ha entrate negli Stati Uniti è difficilmente qualificabile dalle banche locali. Ci sono tuttavia opzioni di mortgage broker che possono trovare finanziamenti: normalmente non superano il 50% del prezzo d’acquisto e con tassi dell’1-3% più alti rispetto alla media nazionale (oggi circa 6.5%).
Detto questo, merita sicuramente un approfondimento il tipo di immobile che andiamo a considerare. A parte le Town Houses, che sarebbero le villette a schiera (sull’esempio di Sex and the City, per capirci), Condominium & Coops la fanno da maggiore in città.
Il concetto di condominio è molto simile a quello che abbiamo in Italia, dove puoi comprare l’immobile, affittarlo, finanziarlo, ristrutturarlo ed esserne l’effettivo proprietario delle mura. Diverso è il discorso delle coops, che sono gestite da un consiglio di amministrazione che molto spesso non autorizza l’affitto delle stesse, o quantomeno lo limita parecchio, favorendone sicuramente l’acquisto come residenza primaria. Inoltre, il compratore di questo tipo di immobili viene sottoposto ad una richiesta di documenti estensiva e deve passare l’approvazione del board. Famosissime alcune bocciature storiche di celebrità che non sono state accettate in alcuni palazzi: fece scalpore, ad esempio, la bocciature di Madonna: si dice che il palazzo non volle avere i paparazzi fuori, oltre ad alcune riserve sul suo stile di vita…
Il vantaggio di questi coop è, a volte, il prezzo, su cui si può ottenere fino ad un 20% di sconto rispetto ai condomini. Questo, chiaramente, è dovuto anche alle limitazioni che ne conseguono.
Ultima considerazione la merita, a mio avviso, il momento storico nel quale ci troviamo. Il mercato oggi è sicuramente opportunistico dal punto di vista del prezzo, specialmente per chi acquista cash – senza quindi utilizzo del mutuo. Addirittura, su alcuni immobili selezionati vediamo sconti dal 10% al 30%, cosa che per NY è molto rara, essendo un mercato maturo dai valori stabili. L’aumento dei tassi di interesse e la situazione geo politica ha sicuramente contribuito a questa incertezza e dall’altra parte ha creato opportunità fantastiche per chi è pronto ad agire. D’altra canto, chi ha un gruzzolo da parte sceglie ancora New York e l’immobiliare come bene rifugio rispetto ad altri asset e location nel modo. La Grande Mela è, infatti, ancora una garanzia ed è presumibile che un nuovo ciclo immobiliare stia iniziando: ci aspettiamo prezzi in crescita vertiginosa nei prossimi anni.
Chi è, quindi, pronto a chiamare casa Central park, la 5th Avenue oppure Wall Street? Ora, più che mai, si può!
L’articolo Casa a New York? Il sogno di tanti italiani proviene da IlNewyorkese.