Il sindaco Roberto Lagalla: Palermo verso l’innovazione digitale

Il Sindaco di Palermo Roberto Lagalla ci parla delle nuove iniziative dell’amministrazione comunale volte a trasformare la città in un polo di innovazione digitale. Tra nuovi spazi, investimenti strategici e collaborazioni con grandi realtà, Palermo punta a diventare una delle principali destinazioni per il lavoro a distanza e l’innovazione tecnologica nel Mediterraneo.

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Sindaco, Palermo sta investendo molto su nuovi spazi per l’innovazione digitale. Da dove nasce questa iniziativa?

“L’azione della nuova amministrazione si è concentrata molto nel rimettere in piedi un Ente, il Comune di Palermo, che presentava diverse criticità. Abbiamo lavorato molto per rimettere in sesto i conti dell’amministrazione, in modo da poter tornare a investire, cosa che non accadeva da più di tre anni a causa dei bilanci bloccati, sui servizi ai cittadini e sulle infrastrutture. Ma un’amministrazione deve guardare anche al futuro e l’intenzione è quella di sfruttare al massimo le potenzialità della città, considerata da National Geographic come la quinta miglior città al mondo del south working e dove poter fare smart working. È questa la nuova frontiera ed è su questo che il nuovo governo della città sta investendo, raccogliendo anche l’interesse di grandi realtà che vogliono creare luoghi di incontro e che rappresentano il mutamento di Palermo”.

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In che modo la città può favorire questo mutamento?

“L’amministrazione deve impegnarsi per favorire e agevolare la creazione di nuovi spazi. Ad esempio, i Cantieri culturali della Zisa, da sempre luogo di cultura e creatività, oggi guardano anche all’innovazione e per qualche mese ha operato l’incubatore promosso da Invitalia. Un patrimonio che l’amministrazione non vuole disperdere e proprio ai Cantieri è prevista l’apertura di un nuovo incubatore con un finanziamento da un milione di euro. Inoltre, a Palermo si sono insediate multinazionali come Italtel o la Bip che nel capoluogo siciliano ha realizzato il primo polo di innovazione del Sud Italia, mentre a maggio scorso è nato, grazie alla collaborazione tra la Città Metropolitana di Palermo e Invitalia, lo sportello di Invitalia nell’ex Palazzo delle Ferrovie, con l’intento di rafforzare il sistema imprenditoriale già esistente sull’intero territorio e sostenere la nascita e lo sviluppo di realtà imprenditoriali. Questi ed altri fattori hanno portato Palermo, come rileva un recente studio dell’istituto Tagliacarne, pubblicato sul Sole 24 Ore, ad essere al terzo posto nella classifica italiana per capacità di reclutamento di competenze digitali. Ma non vogliamo fermarci qui”.

Quali sono i prossimi progetti?

“Il nostro grande obiettivo è la realizzazione dell’Innovation Hub del Comune di Palermo all’interno degli ex depositi della Tirrenia, messi a disposizione dall’Autorità portuale. Un grande progetto sul quale l’amministrazione vuole investire 10 milioni di euro. Sarà un luogo di lavoro comune e collegiale di imprese e di soggetti che operano nelle tecnologie digitali ed informatiche, in modo tale che si possa ulteriormente rafforzare quella attività che è ben presente a Palermo, cioè di lavoro a distanza su commissioni di aziende estere”.

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Qual è l’obiettivo di queste iniziative?

“Nell’ottica di quel mutamento della città di cui ho parlato, da un lato l’obiettivo è far diventare Palermo sempre di più il polo di innovazione digitale del Mediterraneo dove concentrare nuove imprese e professionalità avanzate, dall’altro quella di dare la possibilità alle future generazioni che nascono e si formano nel nostro territorio di non lasciare Palermo e la Sicilia, ma di lavorare da noi anche per conto di aziende straniere. Percorrendo questa strada, magari, un giorno saranno invece professionalità provenienti da altre città e altri Paesi a volersi trasferire a Palermo per lavorare”. 

E magari qualcuno potrà tornare dagli Stati Uniti e da New York, dove è presente una vasta comunità italiana con origini siciliane.

“Una comunità straordinaria che ho avuto modo di incontrare di recente, quando sono stato a New York lo scorso mese di aprile. In quell’occasione sono stato negli Stati Uniti per promuovere la quattrocentesima edizione del Festino di Santa Rosalia, la Patrona di Palermo. Ho ricevuto davvero una calda e speciale accoglienza, segno del grande attaccamento che la comunità italo-americana ha con il suo territorio. Si tratta di un collegamento da non spezzare e che può essere coltivato proprio attraverso queste iniziative che possono portare imprenditori italo-americani a investire a Palermo”.

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