INWIT fa tappa in Abruzzo con la campagna di Legambiente

CHIETI (ITALPRESS) – In Abruzzo, la regione con la percentuale più alta di territori protetti e con il Parco nazionale più antico della Penisola con oltre 100 anni di storia, la tecnologia è sempre più preziosa alleata per prevenire gli incendi e monitorare la qualità dell’aria nelle aree protette e nei centri limitrofi. Sensori IoT, videocamere smart dotate di intelligenza artificiale e gateway, installati dal 2023 sulle torri tlc di INWIT, diventano strumenti fondamentali per la tutela del territorio e un valido supporto anche per le forze dell’ordine per prevenire i reati. I primi risultati, presentati oggi a Pollutri (CH) da Legambiente, dove ha fatto tappa con la sua campagna nazionale ‘I cantieri della transizione ecologicà insieme a INWIT, parlano chiaro: nel periodo autunnale i sensori installati hanno segnalato 15 alert incendi di cui 9 nella riserva regionale Lecceta di Torino di Sangro e 6 nella riserva regionale Bosco di Don Venanzio (nel mese di settembre). Sul fronte della qualità dell’aria, bene in generale i monitoraggi relativi ai 6 comuni coinvolti nel progetto: Civitella Roveto (AQ), Pescasseroli (AQ), Pettorano sul Gizio (AQ), Picinisco (FR), Vasto (CH), e Roccaraso (AQ), dove sono state installate sensori di monitoraggio. In generale i monitoraggi in questione, i cui dati sono stati elaborati insieme all’Università degli studi del Molise e relativi al periodo da maggio a ottobre 2024, rilevano una buona qualità dell’aria nelle zone attenzionate, anche se non mancano gli osservati speciali che hanno mostrato alcune criticità e su cui non bisogna abbassare la guardia con Civitella Roveto, Vasto e Roccaraso dove la media di periodo rivelata per il PM10 vede la concentrazione più alta da maggio a ottobre e diverse giornate di sforamento. Alla luce di questi dati sulla qualità aria nelle aree protette, sarà importante osservare gli impatti che l’inquinamento ha sulla biodiversità.
‘Oggi tecnologia e innovazione – ha commentato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – sono un alleato importante nella tutela ambientale e della biodiversità. Un binomio prezioso e vincente al centro anche dei monitoraggi avviati dal 2023 da Legambiente e INWIT in Abruzzo per monitorare ambiente e biodiversità, qualità dell’aria, e contrastare al tempo stesso gli incendi boschivi, spesso causati da attività umane, e che oltre a distruggere vaste aree forestali, con danni a fauna selvatica e vegetazione, rilasciano grandi quantità di carbonio nell’atmosfera. Per questo oggi in occasione di questa tappa lanciamo anche un pacchetto di proposte chiedendo di investire in sistemi di prevenzione degli incendi boschivi, di potenziare i mezzi di intervento per fronteggiare i roghi; sul fronte della qualità dell’aria, chiediamo che venga avviato un network di studio che coinvolga esperti del settore per studiare gli impatti dell’inquinamento sulla biodiversità partendo dai dati raccolti dal monitoraggio INWIT Legambiente, e che si promuovano sempre più campagne di informazione e sensibilizzazione per far comprendere a tutti che i comportamenti personali possono influenzare la biodiversità’.
‘Un bosco indebolito dall’inquinamento e dalle fiamme si difenderà meno efficacemente da altri eventi climatici estremi come le forti piogge o le alluvioni, compromettendo la resistenza e la resilienza dell’intero territorio e della biodiversità che in esso vive. Per questo è importante contribuire attivamente alla prevenzione degli incendi e alla tutela della qualità dell’aria e della biodiversità tutto l’anno, non solo quando l’emergenza estiva si presenta – ha dichiarato Michelangelo Suigo, Direttore Relazioni Esterne, Comunicazione e Sostenibilità di INWIT -. I nostri progetti di monitoraggio della qualità dell’aria e di prevenzione degli incendi nei Parchi nazionali e nelle aree protette rappresentano un concreto esempio dell’integrazione della sostenibilità nel nostro business e del nostro ruolo di abilitatore di servizi innovativi basati su intelligenza artificiale e IoT. Questi progetti realizzati in partnership con Legambiente confermano il valore delle nostre torri, infrastrutture digitali e condivise, per la collettività e i territori e il nostro concreto impegno a tutela di ambiente e biodiversità’.
‘Oggi – aggiunge – si rafforza la partnership tra INWIT e LEGAMBIENTE: siamo orgogliosi dei progetti che stiamo realizzando e che rientrano a pieno titolo nel nostro piano di sostenibilità, che a sua volta è parte integrante del nostro piano industriale.
E’ importante registrare le sinergie, che sono testimoniate oggi, tra INWIT, associazionismo, Istituzioni nazionali e locali su attività coniugano tutela ambientale, biodiversità, infrastrutture e innovazione. L’utilità è il cuore del nostro intervento: le nostre quasi 25mila torri capillari su tutto il territorio italiano supportano le comunità in una logica di alleanza, non solo per abilitare la connettività 4G e 5G degli operatori anche in aree in digital divide, ma anche in una logica di torri sempre più digitali. Come per la trasmissione in tempo reale di dati e informazioni per il monitoraggio della qualità dell’aria e per la prevenzione degli incendi, in ausilio al prezioso e fondamentale lavoro umano. Ciò rappresenta un concreto esempio di integrazione della sostenibilità e del ruolo di INWIT di abilitatore di servizi innovativi, basati su intelligenza artificiale, IoT e gateway. In particolare,
le videocamere smart, dotate di AI, installate sulle torri digitali di INWIT catturano il pennacchio di fumo del principio di incendio e il gateway trasferisce l’alert in tempo reale a protezione civile e vigili del fuoco che possono così intervenire tempestivamente a salvaguardia dei territorì.
Focus monitoraggio Incendi: Il progetto di monitoraggio degli incendi boschivi avviato da INWIT in collaborazione con Legambiente coinvolge Pescasseroli (AQ), sede del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Pettorano sul Gizio (AQ), nella Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio, la Riserva Naturale Regionale Lecceta di Torino di Sangro (CH), la Riserva Naturale Regionale Bosco Don Venanzio a Pollutri (CH) e il Comune di Civitella Roveto (AQ) per monitorare l’area della Longagna e della Riserva Naturale Regionale Zompo lo Schioppo. Sono 5 le torri di INWIT presenti in questi territori sulle quali sono stati installati 5 gateway e 9 telecamere smart integrate con un software di intelligenza artificiale in grado di rilevare tempestivamente gli incendi. La localizzazione sulla sommità delle torri garantisce inoltre una posizione privilegiata che consente di massimizzare l’area sotto osservazione. La distanza massima che le telecamere possono coprire varia a seconda delle caratteristiche orografiche del luogo e delle dimensioni relative del pennacchio di incendio. Il raggio di osservazione è mediamente di 2 km intorno al punto di localizzazione, ma in determinati casi è possibile arrivare fino a 5 km, per un’area massima coperta di circa 80 km quadrati. Le apparecchiature sono in grado di funzionare anche in condizioni ambientali difficili e, grazie all’AI, di distinguere il fumo dei camini da quello degli incendi.
Focus qualità aria: La media di periodo rivelata per il PM10 vede la concentrazione più alta rilevata nella stazione di Civitella Roveto (29,6 microgrammi/metro cubo dal primo maggio al 30 ottobre con 154 giorni di rilevazione), seguiti da Punta Penna-Vasto con 25,9 µg/mc (periodo 26 giugno – 30 ottobre con 125 giorni di funzionamento), Roccaraso (24,1 µg/mc dal 4 giugno al 30 ottobre con 149 gg di monitoraggio). Seguono sotto la soglia di 20 µg/mc la stazione di Pettorano (19,1 µg/mc dal 04/06 al 30/10 con 149 gg di funzionamento), Picinisco (17,7 µg/mc dal 06/07 al 30/10 con 117 gg di rilevamento) ed infine Pescasseroli dove la media di periodo registrata è pari a 14,6 µg/mc (periodo di riferimento dal 26/06 al 30/10 con 115 gg di funzionamento).
Se le medie di periodo sono relativamente buone (considerando che la normativa sull’aria prevede una media annuale da non superare di 40 µg/mc mentre le linee guida OMS approvate nel 2021 indicano 15 µg/mc la media annua da non superare per tutelare la salute umana), sorprendono invece alcuni sforamenti giornalieri registrati nelle stazioni. La normativa stabilisce il limite di 50 µg/mc come media giornaliera da non superare per più di 35 giorni in un anno. Nelle stazioni di monitoraggio del presente progetto, si sono avuti 17 giorni di sforamento a Civitella Roveto, 12 a Punta Penna-Vasto, 11 Pettorano sul Gizio, 10 Roccaraso, 4 Picinisco e 3 a Pescasseroli. Giorni di sforamento avvenuti in diversi momenti dell’estate e dell’autunno, riconducibili a fenomeni generalizzati e diffusi (ad esempio una perturbazione di polveri sahariane o caucasiche spesso genera questo tipo di anomalia diffusa in tutto il Paese), a fattori antropici, essendo capitati in un periodo pre-estivo (giugno) e tardo estivo (settembre) soprattutto a cavallo dei week-end, di feste paesane e sagre; e poi in coincidenza dell’arrivo delle prime giornate fredde con l’accensione di caminetti e stufe nelle abitazioni negli orari mattutini e serali.
‘Nell’ambito di un accordo quadro stipulato tra Legambiente e Unimolise, il Dip. Di Bioscienze ha contribuito all’analisi statistica preliminare dell’ampia mole dei dati registrati. Una più approfondita valutazione e correlazione con fattori ambientali ed antropici potrà consentire risposte adeguatè, ha dichiarato Giancarlo Ranalli, Dipartimento Bioscienze e Territorio – Università degli Studi del Molise.
I Cantieri della Transizione Ecologica: si tratta della campagna nazionale di Legambiente che porta in primo piano storie, cantieri e progetti che in Italia vanno nella giusta direzione della transizione investendo su decarbonizzazione, sostenibilità ambientale ed economia circolare. Avviata a maggio 2023, la campagna ha anche un sito – cantieridellatransizione.legambiente.it – con una mappa interattiva che raccoglie gli oltre cento cantieri mappati fino ad ora con approfondimenti, foto e video.
-foto ufficio stampa Inwit-
(ITALPRESS).

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